Una mattina della mia adolescenza pugliese tormentata
Erano le ore 12 di una domenica mattina , dopo aver passato la serata tra una peroni calda presa a contrabbando e qualche camel gialla albanese rubata al papà , mi trovavo li sul mio letto smemoryform , sonnechiando e immaginavo di essere nel film Puglia Beauty , io li tutto nudo tra petali di fichi d'india di strada spinosi , mi sentivo il re di Molfetta , potevo avere tutto e tutte le migliori casalinghe pugliesi che cucinavano alla perfezione le orecchiette alle cime de rapa ; ma un fruscio disturba il mio bel sogno ....
freeeescccc , limone , fresccccc , limone , frescccccc e a quel punto mi sveglio pensando che un colibrì è entrato in camera e voleva darmi i bacini in fronte , ma mio malgrado scopro che era mio padre che assaggiava le COZZE PELOSE appena comprate....
A quel punto dico : papà e che cazzo me sembri Alberto Tomba tra i paletti dello slalom gigante !!!!
Nella mia mente sorge la paura ; affannosamente cerco il numero del telefono azzurro per denunciare mio padre che vorrebbe darmi per colazione un polipoccino (cappuccino servito nella testa del polipo) e un cornetto ripieno alla cozza gillette (cozza rasata naturalmente ).
Mi alzo e sento subito un odore di mare dentro il mio naso , come se avessi fatto sci d'acqua con le narici nell'adriatico. Vado in apnea e mi dirigo con qualche tormento verso il frigo , cercando dell'acqua dolce tra le alghe del mare e il mio tentacolo dell'occhio scorge una tavola inbandita di : ostriche (le nostre hanno il marchio del castel del monte sopra come quella del centesimo ), cannolicchi (che sono come i cannoli siciliani ma a differenza della ricotta dentro trovi una cosa lunga come una lingua che slinguazza costantemente , un po come la lingua di Emilio Fede che slinguazzava Berlusconi nei sui festini bunga bunga casti e religiosi) , tartufi di mare ( sono morbide come le cacate di delfino ma al loro interno ci trovi un morbido frutto che assomiglia alle labbra di Nina Moric ) , ricci di mare ( che da noi sono pieni come le palle degli italiani quando ascoltano le cazzate di Grillo ) ed infine 10 kg di cozze pelose pescate al largo tra Bisceglie e Barletta da una piccola imbarcazione ( un gommone rubato agli scafisti mentre trasportavano gli albanesi da Tirana a Bari con ancora le foto attaccate ai sedili , del loro programma preferito "colpo grosso " di Umberto Smaila che raccontava il sogno italiano in Albania ).
Alla vista di quelle cozze ricevo uno degli insegnamenti più importanti della mia vita .
Mio padre mi guarda mi prende la mano lasciandomi una melma adriatica sulla pelle e mi dice :
Figlio mio la cozza pelosa è davvero inebriante e non fa niente che i suoi peli hanno tracce di :
- epatite a,b,c,d e tutte le consonanti albanesi
- febbre gialla di Barletta , malaria del Gargano e ebola d'Altamura ;
per gustarla al meglio gli devi prima mettere due gocce di limone cresciuto nei campi dell'ilva , dopo la tieni tra il tuo pollice e il tuo indice , la scruti attentamente , cerchi il suo punto debole con la lingua e la succhi via con delicatezza ma col forza giusta che si stacchi dal suo guscio e lo capirai solo se sentirai la magica sinfonia mozartiana FRESCCCCCCCCC.......
Rasate le cozze non fate la guerra !
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